mercoledì 17 luglio 2013

Profumo tuo di vacanze romane.

Ecco. E' estate.
Anche a Roma è estate.
E non si sente dal caldo. Perché, che a Roma sia estate, prima di tutto, lo si capisce dalla parziale mancanza di traffico ordinario.

Dal giorno in cui chiudono le scuole, qualche giorno prima del solstizio, un senso di libertà asfaltata aleggia nelle arterie della capitale.
Governa l'aria uno strano silenzio, riempito dall'assenza quasi totale di clacson, sgasate, bestemmie e radio a tutto volume, sostituito per la maggior parte dal canto degli uccelli.

Quando Roma è in questa condizione e non fa mille gradi all'ombra, ritorna la città più bella del mondo
(La periferia di Roma, ovviamente, perché il centro rimane appannaggio dei turisti), riacquista la bellezza di una casa vuota  a cui hai dato ordine, togliendo il superfluo, permettendo all'occhio abituato a destreggiarsi tra gli ostacoli, di godere di ciò che ha intorno, di ciò che solitamente è impossibile soffermarsi a guardare.
Quando Roma è così, i romani tornano ad amarla. A viverla. A prendere aperitivi in ogni angolo. A camminare nei parchi. A passeggiare per le vie senza fretta. A raccontare ai turisti abbagliati che sì, è bella e ogni tanto lo riusciamo ancora a vedere...

Stamattina riflettevo serenamente in bicicletta su tutto ciò, sul relax inaspettato che mi è stato concesso nel tragitto tra casa e ufficio, sui sensi appagati da odori e colori campestri, più che cittadini, quando improvvisamente l'idillio di questi miei pensieri è stato interrotto, brusco come la sveglia mattutina dopo una notte brava:
un rincoglionito che cercava di uscire da un parcheggio in curva, sulle strisce, mentre parlava al cellulare e teneva pigiati acceleratore e frizione della povera Panda capitatagli, come se stesse usando il gratì, ha ignorato il fatto che passassi accanto a lui e, rischiando di prendermi in pieno, ha bestemmiato contro la mia bici che non gli permetteva di commettere quattro infrazioni contemporaneamente e un pandicidio.
Fulminea l'ho scartato cercando nel contempo  di riacchiappare il pensiero sognante dove lo avevano interrotto ma ormai s'era perso. Non era più mio. Era nel ciclista davanti, nella signora col cane, nella coppia di adolescenti che si avvicinava mano nella mano ad una panchina.

L'ho decisamente maledetto. Non tanto per la morte sfiorata, al cui pensiero se vai in ufficio su due ruote, devi essere abituato, ma per lo stress inatteso.

Ho pensato a quel punto che fosse necessario riacquistare un po' della cinica lucidità tipica dei capitolini: quella che sa che se abbassi la guardia soccombi.
Il tragitto mancante l'ho fatto meditando una vendetta e, più in grande, una soluzione all'annoso problema dei guidatori estivi.

Perché non è giusto che ci siano persone che per nove mesi tengono recluse le Panda o affini in angusti garage e poi, all'improvviso, come se niente fosse, partoriscono macchine, incapaci di guidare, con la convinzione che finalmente possano occupare le strade altrimenti libere!

Tra parentesi: mi sforzo di non sforzarmi a tentare di capire per quale cavolo di motivo, ci si possa convincere che guidare senza traffico sia più facile, cosa inspiegabile e del tutto errata, visto che col traffico devi seguire una fila che già c'è, senza devi essere capace di guardare la mezzeria, o se le strisce sono assenti perché le strade sono rattoppate come una coperta patchwork, di avere un'idea di cosa voglia dire andare dritti.

Tornando al problema, a un km dall'ufficio è uscita un'idea: ho una proposta da fare al nuovo sindaco;
una cosa che salverà il mondo all'interno del Gra (semmai fosse una buona cosa) e che ridurrà la percentuale di incidenti in modo così drastico da far pensare che sia stato reso pedonale il centro storico (ah ah ah ah ah ah ah ah):
Tipo che serve 'na legge pe' impedi' ai romani de pijà la macchina nei mesi successivi la 
chiusura delle scòle, se nun l'hanno regolarmente usata tutto l'anno. 
E come si applica?
Facile.
Con un tagliandino segnapunti, una scheda come quella dei bollini del supermercato in cui puoi acquistare premi che paghi più di quanto costino in realtà, che attesti che l'automobilista ha passato il traffico invernale, che si è fatto almeno una volta al mese la tangenziale in fila e il raccordo bloccato per quelli che guardano un incidente, che ha  cercato parcheggio in un centro commerciale prima di Natale, che ha festeggiato per aver messo la terza (marcia) di mattina, che ha reiterato nell'accettare un aperitivo di venerdì a Trastevere ed è arrivato a pochi minuti dalla chiusura del locale, dopo aver per disperazione, venduto la macchina a Porta Portese, che pensava  di andare come i giovani a ballare a Testaccio di sabato sera esclamando "vabbè da qualche parte la parcheggio" e poi piangendo è tornato a casa dopo 8 giri di via Marmorada, che ha detto "prendo quella strada perché è più lunga ma non ci passa nessuno" e proprio quella mattina potavano gli alberi, rifacevano l'asfalto, pulivano i marciapiedi, disegnavano le strisce, che ha pensato di uscire alle 10,00 per arrivare al mare per pranzo la prima domenica di bel tempo e ha comprato un panino quattro ore dopo sull'Aurelia, la Via del Mare, la Colombo, la Pontina dopo aver disdetto la prenotazione al ristorante eccetera, eccetera, eccetera, eccetera.
Queste persone, a cui dedico il mio più solidale abbraccio, queste hanno il sacrosanto diritto di camminare a zig zag su Via dei Prati Fiscali al ritorno dall'ufficio il 13 di giugno! Queste! Non i massacratori di frizioni!
Chi non ha il tagliandino, non può avere il premio di guidare quando non c'è traffico.
Non può. E' socialmente inaccettabile nonché antidemocratico.
Chi sopporta lo stress imperitura del guidatore, ha diritto ad una specie di diploma dell'automobilista esaurito, tipo il giro della fontana dei matti di Gubbio  e quindi a piangere di gioia quella fatidica mattina in cui le scuole non hanno riaperto e girato l'angolo di casa non vede davanti a se  una fila continua di doppie lucine rosse.

 Lo so, si potrebbe obiettare che i problemi sono anche gli automobilisti che ad agosto vanno a mille km orari perché si sentono padroni delle strade, quelli che non rispettano i semafori, che si fermano 20 cm davanti alle strisce pedonali, che parcheggiano nel posto handicappati o sui marciapiedi o davanti ai cancelli, che non rispettano le file, che corrono sulla corsia preferenziale. Ecco. Sì. Lo so. Ma la differenza è che per loro esisterebbe un codice della strada. Quindi bisognerebbe fare una legge per far rispettare una legge che adesso va tanto di moda, oppure generare un inceneritore automatico che brucia le macchine che commettono infrazioni.
Non lo so. Intanto io mi preoccupo di eliminare il bug dei guidatori estivi.

'na cosa pe' volta eh? sennò er sindaco lo facevo io...e che diamine!



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