venerdì 11 dicembre 2015

So long, farewell, auf Wiedersehen, good night

Nuovo Municipio - Marienplatz
Sono appena tornata dalla ridente capitale bavarese, roba de ore e già mi trovo qui a farne un bilancio.
Sono partita stamattina alle 6 con meno un grado e arrivo a Roma con più 17.
Ma come se fa?
Poi dice... so' ordinati... so' precisi. Ecco sì, vabbé ma fa un cazzo di freddo!
A parte tutto...no, non ci potrei vivere a Monaco.
Tante, tante cose belle e invidiabili per le quali ti viene da dire "basterebbe così poco".
Che ne so, le piste ciclabili ad esempio!
Quanto invidio le piste ciclabili d'Europa, quanto! E le loro! Che meraviglia. Una città capillarmente inondata di piste ciclabili.
Faceva un freddo maiale ma a qualunque ora di qualunque giorno c'erano più bici che macchine.
Invidia pura.
E poi il resto, quella funzionalità normale di ogni città che non sia Roma: i soliti mezzi pubblici belli e frequenti, strade pulite, niente abusivismo.
Tutte quelle cose che a noi sembrano aliene, come fossero impossibili da raggiungere.
Fin qui, la sagra della banalità, no? Quella che ti fa dire, quando parli con chiunque "eh ma vivere all'esterooo", così, generico.
Meringhe prima di essere montate ;)
Perché poi dici...sì ma i tedeschi so' antipatici! No. Non è così. Sembra sempre che te stanno pe' fucila' pure se te salutano caramente, però è colpa di tutte quelle "en" alla fine, di quelle consonanti dure che non tagliano il freddo, lo creano. In realtà bevono birra dalle 10 del mattino e la sera, almeno questa cittadina a misura d'uomo, come si apostroferebbe nella suddetta sagra della banalità, nelle birrerie è colmo di persone di tutte le età che ti offrono due posti al loro tavolo per non farti stare in piedi, brindano con te dicendo "alla salute" perché che sei italiano lo capiscono guardandoti in faccia e ti sorridono finché non vanno via, alzando calici e boccali al grido di "prosit" ogni volta che buttano giù un sorso.
Allora ne ho detto solo bene. E non ci vivrei in cambio di questo caos mafioso?
Eh rega'... fa freddo. Fa un cazzo di freddo che non ce la posso fare.
Il mare è lontano.
Che poi è tutto lì, il conquibus.
Fa freddo e il mare è lontano.
E poi parlamose chiaro, so' romana.
A me sto fatto che so' così tedeschi un po' me dà fastidio. Insomma voglio visitare la "Residenz", ex residenza dei regnanti bavaresi Wittelsbach. 
Chiude alle 17.00. E già vabbé, stamo a Monaco mica a Reykjavík!
Sgorbi al sapore di meringa ancora cruda
Arriviamo lì alle 16.00 e non ci fanno entrare. Dice che per visitarla ci vuole un'ora e mezza e quindi sprecheremmo i soldi e tutto di corsa non ce la godremmo. Allora dico io... saranno stracazzi miei?
Imploro "ma noi domani partiamo!" ma niente. Non c'hanno fatto entrare malgrado il cartello dicesse che vendevano biglietti fino alle 16.00. In punto, Cristo, in punto.
Quindi alle 16.00 non visiti più nulla, in inverno, in tutta Monaco. Manco de 8 dicembre quando è festa in tutta Europa e lì lavorano, manco de domenica che c'è più gente. No. T'attacchi al cazzo e cominci a bere dalle quattro.
Ecco io la mancanza di elasticità non la tollero.
Qui t'avrebbero detto "Signo', faccia 'n po' come je pare, io alle cinque la caccio, se vuole butta' i soldi so' fatti sua". Una scelta democratica.
Così quell'ordine, quel rigore, quella bellezza inquadrata diventano armi a doppio taglio.
Direte voi "eh, c'hai ragione ma se poi je dai corda, fanno tutti come caz je pare".
Forse. Ma anche no. Quella è forma mentis, non è rispetto delle regole e basta. E' proprio quando dici "So' tedeschi". Sì, so' terribilmente tedeschi.
E che vuoi te? La botte piena e la città 'mbriaca?
'na via de mezzo. Uno mica chiede niente. Solo legalità o 'na sottospecie de. Poi me tengo pure la metro che nun funzeca, gli autobus vecchi e le Asl che puzzano de morto. Va bene. C'ho er mare, fa caldo a dicembre...'n se po' ave' tutto! Ma la legge non è rispetto delle regole e basta. E' 'n'antra cosa. E' agire nella legalità. Fare appalti regolari. Non far muovere una città sulle basi di mazzette e favori.
Mica te dico d'anna' in giro co' lo stucco pe' tappa' le buche appena se fanno! Ma semo capaci de vive senza ruba' o proprio nun ce riesce?
Tutto sto sproloquio per?
Ma che ne so...parlo da sola. Nessuno m'ha chiesto niente, me la canto e me la suono, racconto cose e non racconto di dolci.
Ovviamente perché non ne ho fatti. So' partita...
Però... però prima di partire ho fatto delle ottime meringhe! Eh sì, la realtà è che mi manca solo una torta, difficilissima, di cui non trovo tutti gli ingredienti, come per esempio i lamponi freschi, grossa rottura de palle, quindi mi arrangio a fare quello che è rimasto dentro il libro.
Come per esempio provare le meringhe. All'italiana, per la precisione.
Sono venute molto buone. Solo che avrebbero dovuto cuocere 8 ore ma io già immaginavo che mi sarebbero costate quanto delle pepite, se avessi tenuto acceso il forno tutte quelle ore. Così mi sono limitatata a 4 ore e le ho lasciate ad asciugare la notte dentro il forno chiuso.
Le meringhe erano concepite come bianche, forme a caso date dalla bocchetta del sac a poche.
Dopo averne fatte una teglia, venute brutte perché come al solito non so usare il fregno apposito, ho deciso di aggiungere all'impasto un paio di cucchiai di cannella e aromatizzarle.
Mo pijo pure iniziative, pensa 'n po'!
Ho cercato a questa seconda infornata, di dare una forma decente.
Farle sembrare meringhe, per esempio.
Ci sono parzialmente riuscita quindi ne metterò il risultato qui. Di quelle belle.
Ho ancora 2 torte di cui parlare e 1 da fare, prima della fine dell'anno.
Non ce la farò mai.
Vuol dire che mi riserverò un'appendice nel 2016.


 Meringhe alla cannella. Quelle venute bene. Pensa l'altre!



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