lunedì 12 ottobre 2015

Piove e intanto penso

Avoja a di'. A me sta cosa dell'autunno proprio non mi va giù.
Il buio mi angoscia come una fine.
Non si tratta di subconscio, di esperienze brutte dell'infanzia,
di chissà quale trauma ancestrale. No.
E' questione di genetica. Mia mamma è così, mia sorella è così, io sono così e guarda un po', anche i miei due nipoti. A settembre, il grande già reclama: "quanto torniamo alla baganza?". Il piccolo, un anno e spicci, soffre di claustrofobia: se lo tieni chiuso in casa per più di un giorno sbatte sulle porte come fosse in carcere perché vuole uscire. Una cacofonica tara ereditaria.

Normale che l'autunno e l'inverno io necessiti zuccheri consolatori.
Come colmerei altrimenti vuoti di tristezza climaticamente umida e caduca?
Frolla e mele assemblate!
Con una torta di mele, per esempio! 
Sul libro del Maestro Ernst, ci sono ben 4 tipi di torta di mele.
Probabilmente una selezione di quante ne ha già inventate...
Tempo fa ne feci una di quelle presenti: mele e creme royale.
Tra le rimanenti ho scelto la pigrizia: la torta di mele classica,  quella che si associa di più alla torta di Nonna Papera: frolla che riveste una vagonata di mele alla cannella. Qui in più, altrimenti non sarebbe Knamm, c'è uno strato di pan di spagna sul fondo, probabilmente per assorbire il liquido delle mele.
Malgrado si possa malignare su questa presa di posizione che parrebbe dettata solo dalla voglia di non fare, vorrei dire a mia difesa che ho cucinato la torta la stessa settimana del compleanno di mio nipote. Roba de forno a manetta per un centinaio di muffin e di "rabbocco" con cinnamon rolls per festa spostata causa pioggia.
Pronta per il forno
Ho passato vari pomeriggi a consigliare mia sorella, due pomeriggi con mio nipote di cui il primo, il giorno del suo compleanno, per consolarlo della pioggia che era caduta sulla sua voglia di festeggiare, il secondo proprio alla festa.
E' stata una settimana forno - feste. Ergo è il tempo che è mancato, non la voglia.

Ma parliamo di questa torta di mele. Parliamone della torta di nonna papera venuta come quella della foto di Knam! Sì sì! Proprio uguale uguale.
E non voglio sentire il grillo parlante della mia coscienza che dice "grazie ar ca... (perché c'ho er grillo de Garbatella, io) se dopo 'n anno de preparazioni di cui manco sapevi pronuncia' er nome nun sai fa' 'na torta de mele, falli cor Didò co' tu' nipote i dorci che almeno diventano quello che te pare!".
Ho un grillo coatto ma non ha del tutto torto.
Solo che io voglio prendermi il merito della perfezione. O pseudo tale.

eeeeeh!??? no???? Bella ve'? 




Null'altro da dichiarare vostro onore.
La torta se la semo magnata.
Dopodiché chiedo tutte le attenuanti: ho scritto questo post fino all'11 ottobre, vivo a Roma dove non c'è più un sindaco, piove e fa freddo. De che stamo a parla'?  

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