venerdì 22 maggio 2015

L'ultimo bacio, mia dolce bambina

Il momento bricolage non si arresta.
Soprattutto non si arresta la mia capoccia completamente per aria.
Faccio cose, vedo gente ma sbaglio torte.
Motivo?
Mah, non lo so, potrei buttar lì due scuse tipo la stanchezza, lo stress, la vecchiaia incalzante, la cistite che ho da 2 mesi.
La realtà è sempre la stessa: altre cose per la testa.
Sabato 16 malgrado il compleanno di Baglioni, brutto tempo, vivaio e cinema. Perché non sei andata a fare la spesa? Boh, vattelo a ricorda'. Faceva freddo, stavo de corsa.
Perché non hai fatto la torta? Uguale, come sopra.

Domenica? mare? No, manco quello: balcone, casa, amici e l'inevitabile a sto punto, spesa.
Nel capitolo spesa dovevano rientrarci quelle due, tre cose, necessarie per un dolce.
Sarà che fa caldo, sarà che io e Corrado continuiamo a fare la spesa senza la lista, sta di fatto che torniamo a casa sistematicamente senza quello che ci serve.
Allora tocca arrangiarsi e giungere a compromessi inevitabili tra il come sei e il quello che puoi fare. Per esempio scegliendo l'unica ricetta presente sul Knam libro, di cui possedevo tutti gli ingredienti a casa: baci di dama al cioccolato, biscotti morbidi con ripieno di ganache.
Parliamone vah! Famose ste du' risate.
Guarda, me sento generosa, je dedico tutto er post a sti biscotti perché proprio ne vale la pena.
Uh. Roba da manuale de cucina, proprio!
Partiamo dalla base dei baci, il biscotto. Dovevo montare burro con lo zucchero e poi aggiungere le uova e successivamente la farina. Gioco facile. Lo fa la planetaria! Butti dentro a forza 5 e vai! Monto burro e zucchero e via di primo uovo. Fischiettiamo con ottimismo immotivato, dai!!!!
Zzzzzzzzz (è il rumore della planetaria, chiaramente)
Zzzzzzzzzzz e pesavo la farina
zzzzzzzzzzzzzzz e sminuzzavo la cioccolata
Zzzzzzzzzz e accendevo il forno.
Tutto nel frattempo. Un frattempo però, che ammazza quanto je rodeva! Dentro la ciotola, dopo lo zzzzzz, non c'erano 3 ingredienti amalgamati ma palline di zucchero e burro galleggianti dentro una frittata cruda. Quante soddisfazioni!  Ho spento tutto e provato a mischiare a mano. Rimediavo alla meno peggio creando una roba inguardabile, non so spiegarlo, una specie di stracciatella di bufala dall'aspetto di uovo strapazzato.
"Ma che disperazione nasce da una distrazione: è solo un gioco" avrebbe detto la Formula 3.
Se fossi stata a Bake off avrei rifatto tutto. Sennò i cazziatoni se sprecavano.
Invece siccome stavo a casa mia ho pensato "forse non è così grave, fa solo caldo!" e ho deciso di portare avanti il lavoro.
Quale dei due procedimenti è corretto? Non lo so rega', che so' pasticciera io?
Stracciatella di burro e zucchero
Non avevo più burro, per il discorso di prima della spesa, quindi me lo so' fatto anna' bene così e punto.
Convinta della mia decisione in maniera radicale e senza appello ma un po' alla "speriamo vada di culo", come quando ho votato Rutelli per non far vincere Berlusconi che ovviamente ha vinto lo stesso, ho aggiunto la farina, il cacao, la vaniglia e me pare basta, poi ho mescolato impaurita, con molta cautela.  Come se avessi messo le Mentos nella coca cola e aspettassi il botto.
La massa informe però, con un po' di olio di gomito, sembrava aver preso un aspetto migliore. O almeno un sapore decente. A fotografarla, lo ammetto, non sono stata un granché brava, perché un contadino che avesse voluto vantarsi degli escrementi della sua mucca, probabilmente avrebbe fatto una foto simile ma se questa foto fosse come le figurine dei bambini, quelle che le strofinavi e profumavano della cosa disegnata, posso assicurare che avrebbe profumato di cacao e vaniglia.
Proviamo a strofinarla? Comunque pestarla porta fortuna
A questo punto Knam mi dice di trasferire il composto in una sac-à-poche con bocchetta liscia e di fare cerchi di 3 cm di diametro, l'uno.
Quante sac à poche ho, a casa? Tre tipi. Una di plastica bianca, grande, una confezione di quelle usa e getta e una più piccolo di plastica bianca, comprato perché ero convinta che fosse il set di bocchette di quelli usa e getta.
Quante ne ho trovati? Una. Ovvero: quella grande non aveva le bocchette, quelle usa e getta inghiottite dalle sabbie mobili della cucina. Presente solo la piccola zozzeria.
Ma pure questa, me la so' fatta anda' bene. Ho messo l'impasto, quello che c'entrava, nella "sacchina à poche" e so' partita.
Piccoli stronzetti equini sono comparsi sul foglio al silicone destinato a fare da teglia. Si fa presto a dire 3 centimetri! E si fa presto pure a dire cerchi! Decisamente non so usare la sacca.
Probabilmente avevo sbagliato anche bocchetta. Ce ne voleva una che sparava come il tubetto di dentifricio quando lo spremi con veemenza. Invece io per paura di smarmellare ne ho preso una piccola. Poi una domanda mi ha tormentato mentre facevo i cerchi con la precisione de Giotto dopo l'ictus: ma quando si disegnano con l'impasto, si parte da fuori o dal centro? Sembra una domanda stupida alla quale rispondere "ma fa' come te pare". Invece no! L'ho fatto dal centro verso fuori ma mi è sorto più volte il dubbio che fosse sbagliato. Perché i baci di dama sono bombati e così non ci vengono. Vabbé finita ed infornata la prima teglia di sgorbi, ho cominciato con la seconda. Su carta da forno. Ad un certo punto ho sentito 'na cosa viscida sulla mano e ho visto sulla teglia un prolasso di impasto. Si era rotta la sac à poche su un fianco.
Aperta, scucita, scollata e più spremevo, più si allargava la falla.
Il siringone
Quindi? Quindi ho imprecato. Più o meno per 5 minuti. Ho smontato la cucina per trovare le sacche trasparenti ma non c'è stato verso. Ho provato a spalmare l'impasto con un cucchiaio peggiorando la situazione e innervosendomi ancora di più. Alla fine ho optato per spostare l'impasto dentro al siringone: un aggeggio da due euro comprato anni fa dai cinesi per mettere la maionese nei rustici senza fare effetto cazzuola.  E' fatto malissimo, ha un meccanismo perverso di funzionamento, perché metà impasto te rimane dentro e ha delle bocchette piuttosto stupide. Sputavo impasto sulla teglia in modo scoordinato e antiestetico.
Ma pure questo me lo so' fatto anna' bene.
Allora via a cuocere le metà dei baci.
15 minuti a 165°.
In quel quarto d'ora ho preparato la ganache.
Cioccolato 55%, panna e burro. Knam mi dice che posso farcire le due metà per poi unirle, quando la ganache ha raggiunto i 20° centigradi.
"Ah beh, questo è facile", ho pensato "la lascio freddare e nel frattempo vado a fare la spesa e preparo la cena".
Of course. Domenica a Roma c'erano 25 gradi, faceva una callazza in cucina che sembrava di essere saliti dentro una Panda nera rimasta al sole d'agosto per una giornata intera.
Quindi dopo aver fatto la spesa e quasi preparato la cena, quindi due ore e passa più tardi, infilavo il termometro nella ganache: 27,5°.
"Vabbé allora ditelo che non devono venire questi minchia di biscotti!

Ah ma stavo dimenticando! Ho sfornato le metà dei baci e come dovevasi immaginare, erano dei frisbee di cacca di pecora. Profumati e probabilmente buonissimi ma di un aspetto osceno. Piatti, informi. Tipo la palla di Holly e Benjie quando tirano fortissimo. Bidimensionale e di forme assurde.
Totale depressione.
Ma torniamo alla ganache.
Che ce potevo fa  co' quella robetta liquida?"
Corra ha suggerito di metterla in frigo. "Giusto! Proviamo".
Dopo un'ora sembrava pronta.
Però la sac à poche che poi sarebbe il siringone no, non ce la potevo fare.
Ho usato un cucchiaio. Eppure anche dopo un'ora di frigo, la ganache era troppo liquida.
I biscotti scivolavano su loro stessi, sguisciavano oserei dire.
Cercavo di metterli nel vassoio in modo ordinato, per evitare che, pendendo in qualche verso, il ripieno colasse miseramente ovunque, lasciando il biscotto vuoto e triste, un bacio senza gusto e non due gusti due baci.
Ormai ero ad un livello tale di depressione da fallimento che poteva succedere qualunque cosa e non mi tangeva. Quindi riempivo i biscotti senza amore, con una discreta speranza che almeno il gusto, fosse buono.
Dove avevo sbagliato, anche nella ganache? Secondo me nella qualità del cioccolato. Evidentemente con troppo burro e poco cacao tanto da farla solidificare solo dopo quasi un'ora di freezer in cui ho messo i biscotti per non peggiorare la situazione.
Che sì, ce potevo pensa' prima, infatti non c'ho pensato io ma la mia amica Roby, giunta per la cena.

Alla fine è uscito quello che è documentato in una foto sapientemente tagliata per non mostrare l'orrore.
Sì, sì, i biscotti sono stati graditi. E siccome è avanzata della ganache, qualcuno di cui non faccio nomi altrimenti il nutrizionista se la beve, ce li ha intinti.


p.s. questo week end pioverà. Farò una torta perfetta. Ahahahaahahahahaha.
No, non c'ha creduto nessuno.

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