giovedì 31 luglio 2014

"So' boni tutti... a mettece na scritta"

Mesi che non scrivo ma oggi devo farlo.
Perché ci sono cose che vanno fatte per il bene comune.
Perché l'altruismo è importante, in questa città.

Insomma, vorrei mettere in guardia tutti quelli che tentano di prendere la Palmiro Togliatti, nota strada di Roma che, probabilmente per una forma strana di monito al cittadino,  è una chimera, esattamente come l'uomo che le ha dato il nome lo è stato in vita.
Vado a spiegare.
Devi andare da Equitalia che sta proprio lì, sulla via chimera. Abiti a Nuovo Salario e/o dintorni. Decidi di prendere la Togliatti da Viale Kant, come persone che "la faccio da anni perché è la più comoda e non c'è traffico" ti hanno detto di fare.
"E poi è 'na cazzata" finivano di solito di dirti.
Famo a fidasse. Infatti è 'na cazzata se c'hai er navigatore o se la prima volta che l'hai imboccata, la Togliatti, se vedeva dall'alto perché nun ce stavano i palazzi ma manco la Togliatti.
Quindi sei su Viale Kant, un filosofo tedesco noto più che altro perché i tassinari lo pronunciano come se fosse Superman e quindi se tu lo pronunci con la A "Sicura signo'? perché nun ce sta sta strada a Roma".
Ad un certo punto, sempre se qualcuno te l'ha detto o è almeno la seconda volta che sbagli, devi girare inspiegabilmente e illogicamente in una traversa che sembra porti in aperta campagna, dove un cartello sbiadito, arrugginito e praticamente illegibile, indica "Centro".
Piccola postilla: per "centro" i cartelli stradali a Roma indicano tutto ciò che non è GRA o Autostrada.
Perché a Roma o vai all'Auditorium o vai in "centro".
Tanto è una città piccola, no?

Insomma, se hai girato e non sei andato a finire a Casal dei Pazzi, per poi finire su via Tiburtina, per poi perderti (il capitolo Tiburtina è affrontato in basso), lì dopo circa 100 metri c'è l'indicazione "Palmiro Togliatti a destra" (che è una contraddizione in termini).
"Daje", pensi, "so' arivata! Era vero che è 'na cazzata".
Rallenti in cerca di una svolta che c'è, nascosta e in discesa ma c'è.
Peccato che una roba tipo 50 centimetri prima della svolta c'è un cartello con una freccia bianca, sola, senza ramificazioni, su sfondo azzurro, che sta a dirti "A bello! Che te credevi che era così facile? No, puoi anda' solo dritto, nun ce giri qui come te dice er cartello".
Quindi la prima volta vai dritto pensando che quella svolta in realtà sia di immissione o non esista più.
Mentre la superi vedi troppo tardi che tutti, comunque, girano.
Bestemmi.
Prosegui e dopo 200 metri c'è un altro cartello "Palmiro Togliatti a sinistra", com'è giusto che sia.
Giri. A quel punto sei ottimista perché la svolta a sinistra è più grande. Forse ci arrivi.
Girando a sinistra, però, imbocchi anche nel parcheggio della metro di Ponte Mammolo e in milioni di vie alternative senza neanche un cartello se non "centro".
Se prendi la via sbagliata puoi andare a finire: al capolinea dell'atac, nel parcheggio che non si sa perché è costellato da uomini che ti guardano male a bordo strada, in una via tortuosa e infinita che sbuca su via Tiburtina.
Se prendi quest'ultima puoi scordarti di tornare sulla Togliatti: ci sono milioni di trappole che non te lo permettono.
Per esempio: se fino a quel momento hai dovuto seguire inspiegabilmente e illogicamente per il centro, adesso devi seguire per Tivoli - Grotta di Gregna.
Se alla terza ronda-elastico sulla Tiburtina in cui hai girato a turno per Autostrada-Gra-SantaMariadelSoccorso-Svoltasenzanomemacigiranotutti lo capisci, di nuovo ad un certo punto a caso dei cartelli per Tivoli, trovi l'indicazione per la Togliatti, insieme ad una "P" che non sta per Palmiro ma per "Vabbé se te sei rotto er cazzo parcheggia qua e vacce cor taxi".
Se te dice culo ma non c'è nessun cartello che dica "vai a culo", arrivi a destinazione.

Seconda ipotesi: se è la seconda volta in 2 giorni che provi a prendere la Togliatti da Viale Kant e decidi di girare dove la freccia ti obbliga ad andare dritto e dove dallo specchietto retrovisore vedevi tutti girare, imbocchi in una strada notevolmente dissestata.

Per i primi 200 metri pensi che la freccia solitaria voleva dirti "Se puoi sceje, gira dopo, lascia fa' che qua è mejo che nun c'entri, è pe' i Survivors" poi t'impunti e superando l'idea di essere finito in una discarica abusiva, prosegui.
A quel punto capisci di essere dall'altra parte del parcheggio della metro di Ponte Mammolo rispetto a quella della svolta a sinistra.

Il problema di prima, quindi, si pone specchiato. In questo caso però c'è anche una via che si apre in altre 2 vie. Una finisce su via di Pietralata se vai in un verso e in via Tiburtina se vai in un altro. Un'altra in una strada senza nome e tra l'altro senza via d'uscita e senza cartello che ti indica che non c'è via d'uscita, senza niente altro che gli uomini di prima a bordo strada a distanza di 100 metri l'uno dall'altro, tipo le donzelle sulla Salaria, che guardano te e la macchina.
Consiglio: non farsi domande e fare inversione.
Se je sei simpatico, al terzo giro nel parcheggio, insieme ad un biglietto per la metro, ti regalano anche il culo di beccare la Togliatti.

Metti che sei partito alle 8.30 perché c'avevi fretta e pensavi de ariva' dopo massimo 20 minuti (i di cui sopra dicono anche "ce vonno ar massimo venti minuti"), invece alle 9.45 stai ancora a gira' che manco 'na pallina in una roulette a Las Vegas, se poi a 'na certa raggiungi la meta, pe' protesta parcheggi a cazzo de cane.
Solo che poi il parcheggio ti obbliga a fare l'inversione a U perché sennò te riperdi come prima.

Ad un certo punto, malgrado le tue reticenze terrorizzate, devi tornare indietro da lì. No. Non è concesso.
Una volta entrato non esci più. Palmiro Togliatti: il buco nero, Matrix, la realtà parallela.

Insomma sei di nuovo sulla P.T ma stavolta cerchi casa tua. Sarà più facile, no?

'nfatti... circa 500 metri in macchina e sbuca un cartello che dice che la strada si divide in due: tu devi proseguire dritto perché a destra c'è solo la P di Parcheggio di Ponte Mammolo. Allitterazione di P.
Perfetto. Sembra facile. Ah, ovviamente sull'altro, ovvero a sinistra, indica "Centro".
Quindi sei pronto ma, arrivato alla biforcazione il segnale indica esattamente l'inverso di quello che indicava 150 metri prima: a destra vai per "centro", a sinistra non si capisce. Lettere confuse. Forse cirillico.
Se non hai nessuno dietro e, vista l'esperienza dell'andata, ti eri tenuto nella corsia centrale, al tempo record di un paio di bestemmie, giri dove c'è scritto "centro".
Lì però scordati di tornare su viale Kant! Noooo. A quel punto sei ovunque e in nessun luogo: ospedale Sandro Pertini, via tiburtina, Autostrada-Gra, centro. Viale Kant non pervenuta.
Se invece, come presumibile, hai una fila di macchine dietro e non puoi girare il volante all'ultimo come Tomas Milian con la Fiat 128, vai dritto e...e sei nel parcheggio di Ponte Mammolo!!!!!!

Pieno di macchine e di carroattrezzi anche il 31 di luglio, ma capisci il perché: ho visto gente bucare le gomme della propria auto per far venire l'Aci e farsi riportare a casa.

In ogni caso, così, affinché si sappia, io non so perché e non so come, al ritorno ho fatto Via di Pietralata: una normalissima strada che comincia da una parte, finisce da un'altra e sia capo che coda sono conosciuti ai più.

Spero che quanto scritto in questa pagina aiuti le persone a decidere di prendere Via Palmiro Togliatti solo se strettamente necessario e se, da quelle parti, devono andare anche per altri motivi.
Consiglio di fare il pieno, portare viveri, acqua e un cessetto.

Ho imparato una cosa fondamentale da tutto ciò: la via del comunismo moderno è difficile da raggiungere e piena di trappole. Ma una volta raggiunta non la si lascia più.

Dal Verano c'e' la rampa de ...la tangenziale...
Devi sta' attento de buttate in tempo a destra,
te poi ritrova' su la Roma-L'Aquila,
occhio ar cartello... occhio ar cartello...

Buona estate a tutti dalla Palmiro Togliatti (assonanza).



Nessun commento:

Posta un commento